AGOPUNTURA

Agopuntura è una scienza medica complessa e di efficacia indiscussa, eseguita da Medici Specialistici che si prefigge di promuovere la salute ed il benessere mediante l’inserimento di aghi in particolare punti del corpo essa agisce non solo sul sintomo dolore ma anche in numerose patologie agendo sulla radice profonda del disturbo. In neurofisiologia l’agopuntura viene considerata come una riflessoterapia cutanea da stimolazione di determinati punti o zone tramandati dall’AP tradizionale cinese o energetica) che conservano il valore di aree riflessogene, dotate di particolari e dimostrabili proprietà fisiche e neurofisiologiche.

VISS®

Descrivere ViSS® come un dispositivo elettromedicale non è propriamente esatto. Più corretto è delinearlo come un metodo di terapia innovativo che permette all’individuo sottoposto, una riorganizzazione Centrale ed nuova disponibilità di energia. Questo è possibile grazie ad un meccanismo di informazione di massima efficienza che dal muscolo viene inviata al Si- stema Nervoso Centrale e che ne modifica in meglio le capacità di risposta motoria.

Il riscontro dell’SNC all’informazione inviata dall’Onda Vibratoria Quadra è immediato e riporta in tempi molto rapidi il soggetto in condizione di massima efficienza. I primi tentativi documentati dell’uso della Vibrazione a scopo terapeutico risalgono al 1870. Da sempre ne sono noti gli effetti sul dolore, ma è assai più recente è la scoperta dell’effetto di queste sull’ottimizzazione e la performance del muscolo. Grazie alla caduta delle barriere tecnologiche che con ViSS® sono ormai superate, diverse decine di studi Pubblicati oggi dimostrano l’efficacia delle Vibrazioni ad Onda Quadra, in linea generale, possiamo indicarli come:

-Forte aumento di forza, resistenza, coordinazione, stabilità ed autosufficienza;

-Azione antalgica assai rapida;

-Diminuzione dei tempi di recupero post-chirurgici o traumatici. Ciò accade grazie a quanto sinora noto, ossia:

-Aumento delle unità motorie reclutate;

-Azione diretta al sistema endocrino;

-Azione mitocondriale.

Di semplice utilizzo oltre che nelle patologie Neurologiche degenerative ViSS® dà risultati immediatamente visibili anche sul recupero funzionale in qualsiasi soggetto, sia post traumatico che chirurgico; con problemi di ipertonia o ipotonia; con dolore acuto o cronico; con patologie neurodegenerative e nelle soggettive strategie di riallineamento posturale. Molto efficace anche sulle patologie dell’invecchiamento muscolare quali la Sarcopenia. Ed oltre a ciò, grazie alla sua azione sul sistema endocrino, mitocondriale e sui mecca- nismi di rimodellamento funzionale, ViSS® nelle ultime pubblicazioni è stato indicato come particolarmente efficace anche su:

• Esiti da Ictus;

• Osteoporosi;

• Piede piatto;

• Incontinenza Vescicale. Neurologica o da stress.

L’applicazione è assolutamente indolore e di assoluta sicurezza. Le sedute di terapia durano tra i 15 ed i 30 min. in ragione dell’età e della patologia. I risultati perdurano nel tempo.

PATOLOGIE DELLA PELLE

Eczemi Fanno parte delle dermatiti. Si tratta di un’infiammazione cutanea superficiale con comparsa di vescicole in fase acuta. Sono presenti: eritema, edema, trasudazione, croste, desquamazione e prurito. In seguito al grattamento o allo sfregamento si può verificare la lichenificazione (ispessimento della pelle). Distinguiamo diversi tipi di eczemi:

– eczemi da contatto: allergici – -eczemi atopici: con precedenti allergici (febbre da fieno, asma) – eczemi seborroici: hanno importanti fattori genetici e colpiscono soprattutto il cuoio capelluto, il volto e lo sterno – -eczemi nummulari: a forma di moneta, pruriginosi La formazione di un eczema richiede 24-48 h: le cellule di Langerhans migrano, attivano il sistema immunitario che provoca la fuoriuscita di cellule epidermiche e cellule infiammatorie provenienti dal sangue che formeranno la cupola eczematica.

I TRATTAMENTI:
-NEUROAURICOLO

-OZONO TERAPIA INSUFFLAZIONE

-TERAPIA ALIMENTARE

STERILITÀ

La sterilità si ha quando una coppia non riesce a concepire dopo 1 anno di rapporti sessuali senza utilizzo di mezzi contraccettivi. Prima del trattamento bisogna fare una valutazione completa dei 2 partners. Oltre il 40% (+ o -5%) dei fattori negativi è dovuto a problemi del seme maschile. Fino a 20 anni fa tali fattori non superavano il 20% e 30 anni fa non superavano il 10-15%. Si pensa che questo aumento della sterilità maschile sia dovuto a tutti i fattori tossici, alimentari, ormonali, pesticidi, ma anche ai pantaloni aderenti, le radiazioni ecc. I fattori femminili raggiungono il 60% (+ o – 5%). Ci sono ovviamente anche i fattori psicologici. Tra i fattori femminili circa il 20% è dovuto a disfunzioni ovulatorie; ci sono le anomalie della funzione tubarica, i fattori cervicali (circa 5%) e fattori non identificati. I fibromi si possono formare sia nella mucosa che in sede sottomucosa o sottosierosa. Alla nascita ci sono 400.000 follicoli nelle ovaie. Sterilità maschile: se si esclude il varicocele e l’eiaculazione retrograda troviamo le turbe della spermatogenesi cioè l’oligospermia secretoria ed escretoria. La spermatogenesi è continua. Ci vogliono circa 10 settimane per la maturazione dello spermatogonio in spermatozoo nel testicolo. Questo viaggia poi nei tubuli seminiferi. Le cellule di Sertoli regolano la maturazione degli spermatogoni in spermatozoi mentre quelle di Leydig producono il testosterone che è necessario al mantenimento della spermatogenesi ma se ce n’è troppo crea dei problemi. Lo spermatozoo ha 70 volte più energia dell’ovulo perché deve percorrere un lungo tragitto, durante il quale matura, dal testicolo verso i dotti deferenti passando per l’epididimo. La regolazione endocrina della maturazione genitale obbedisce all’asse cortico-ipotalamo-ipofiso-testicolare/ovarico. Sterilità femminile: Ci sono fattori legati all’ovulazione, fattori legati alle Trombe di Falloppio, altri legati alla cervice uterina ed ancora fattori ormonali, essenzialmente dovuti ad insufficienza luteale in rapporto al progesterone che dipende anch’essa sia da insufficienza della stimolazione ipotalamica sia da una risposta ovarica insufficiente.

SIA LA STERILITÀ MASCHILE CHE QUELLA FEMMINILE POSSONO ESSERE AIUTATE CON LA NEUROAURICOLOTERAPIA CHE ESEGUO NEL MIO STUDIO. Grazie alla prossima

PARALISI DEL FACCIALE ( PARALISI DI BELL)

Paralisi del facciale (Paralisi di Bell)
E’ una paralisi unilaterale periferica, su base virale o autoimmune, con ischemia e compressione del nervo, detta anche “a frigore”. Bisogna fare d.d. con una patologia sopranucleare o centrale (patologia del facciale centrale con interessamento del facciale inferiore). Per fare d.d. tra paralisi facciale periferica e centrale occorre chiedere al pz. di sporgere il mento in fuori: se ci riesce è periferica altrimenti è centrale. Bisogna anche escludere l’Herpes del ganglio genicolato (Sindrome di Ramsay-Hunt Tipo II), le mastoiditi, le fratture dell’osso petroso, i cancri, i tumori del glomo carotideo o dell’angolo ponto-cerebellare.

Come terapia agopuntura , azoto, ozono . Vieni a trovarci.

NAUSEA E VOMITO IN GRAVIDANZA

Nausea e vomito in gravidanza Sono dovuti all’ormone gonadotropo (HCG) e a turbe degli estrogeni. Questi ormoni sono secreti dalle cellule sinciziali della placenta in quantità crescente da 10 gg. dopo la fecondazione. L’HCG stimola il corpo luteo ovarico per mantenere tassi elevati di estrogeni e di progesterone, altrimenti la gravidanza non si può portare avanti. Nel nostro studio possiamo aiutarti.

T.R.A.P. – FLEBOTERAPIA RIGENERATIVA AMBULATORIALE TRIDIMENSIONALE

La TRAP è una metodica risolutiva e permanente per trattare le ectasie (dilatazioni) dei vasi venosi degli arti inferiori. E’ una “cura” della malattia varicosa, che rinforza la parete delle vene, restringe il lume, ripristina la funzione valvolare migliorando, in taluni casi fino alla scomparsa, tutti i vasi visibili: vene varicose, venule e teleangectasie capillari (senza chirurgia e/o scleroterapia).Vene varicose e “capillari” dilatati degli arti inferiori: sono condizioni molto frequenti, presenti in più del 50% della popolazione adulta occidentale, che colpiscono entrambi i sessi, con netta prevalenza del sesso femminile.Molti pazienti, hanno fino ad oggi rinunciato a curarsi perché convinti di dover essere necessariamente sottoposti ad intervento chirurgico e/o scleroterapia. La difficoltà ad ottenere buoni risultati con la chirurgia e con le iniezioni sclerosanti, ha indotto una revisione della maggior parte dei concetti che guidano gli attuali presidi terapeutici flebologici, culminata con l’elaborazione della TRAP (Fleboterapia Rigenerativa Ambulatoriale Tridimensionale), dopo numerosi anni di studio e sperimentazione.Le vene non sono obliterate, non sono asportate, non sono legate, ma curate.Con la TRAP anziché asportare chirurgicamente le vene od obliterarle con la scleroterapia, viene curata la parete venosa, stringendo il lume delle vene e rinforzando l’elasticità del vaso, in grado quindi di rigenerare le vene superficiali e perforanti. Il medico specialista nella metodica, impiega una soluzione di Sodio Salicilato dal 3% al 6% in veicolo idroglicerico tamponato in concentrazione non obliterativa e con un adeguato protocollo anatomico e cronologico, che inietta in tutti i vasi visibili e non, patologici e non, in quantità sufficiente ad entrare in contatto con le vene perforanti (da ½ ml a 3 ml). Questa soluzione è ottimamente tollerata. Il distretto venoso non visibile ad occhio nudo verrà intercettato con una luce a fibre ottiche che è in grado di mettere a fuoco le vene ipodermiche ad una certa profondità.

L’efficacia funzionale ed estetica della TRAP è confermata dalla permanente sparizione alla vista dei vasi del circolo superficiale.Chi può sottoporsi a questo trattamento possono essere trattati con la TRAP anche pazienti già precedentemente sottoposti senza successo ad altre terapie. Il trattamento viene praticato ambulatorialmente, non è doloroso, non richiede anestesia, e consente l’immediata ripresa delle normali attività socio-lavorative del paziente. Una vera rivoluzione, quindi con la TRAP, che al contrario di quanto avviene con la scleroterapia, conserva gli apparati valvolari (parte più resistente della vena), inoltre promuove una ordinata “rigenerazione” di tutti i vasi ( il termine “rigenerazione” viene usato come ripristino della struttura vascolare alterata e della funzione) con riduzione della capacitanza del circolo, garantendo un evidente miglioramento della sintomatologia del paziente, ripristinando anche l’estetica degli arti e impedendo l’evoluzione della malattia varicosa.La cura è tridimensionale perché la patologia venosa è una patologia tridimensionale e pertanto non può essere trattata efficacemente con le terapie bidimensionali come quelle tradizionali (scleroterapia, flebectomie, laser e HF endovasali, laser o Timed percutanei ecc.). La cura è eseguita in tutte le regioni dell’arto, perché la meiopragia (debolezza dei tessuti) è diffusa a tutte le pareti venose del circolo superficiale e perforante. Limitare il trattamento terapeutico esclusivamente dove sono presenti vene visibili non corregge le alterazioni emodinamiche del circolo e predispone inevitabilmente alle recidive.A differenza delle classiche scleroterapie, con la T.R.A.P. i vasi non si chiudono, ma si riduce il loro calibro, rendendoli più forti e funzionali.

MALATTIA DI MENIÈRE & VERTIGINI POSIZIONALI PAROSSISTICHE BENIGNE(VPPB)

Vertigini posizionali parossistiche benigne (VPPB)
E’ necessario innanzitutto escludere la presenza di un tumore dell’angolo ponto- cerebellare, di un colesteatoma o di un neurinoma del n. acustico, di una nevrite vestibolare, di una leucoaraiosi (diminuzione della sostanza bianca cerebrale) ecc. In Italia le vertigini posizionali costituiscono circa il 39% di tutte le patologie vertiginose, quelle vascolari sono circa il 20%, quelle secondarie a traumatismi, intossicazioni e degenerative il 24%, la nevrite vestibolare il 6%, la malattia di Menière 9%, i tumori il 2%. Nelle VPPB potete utilizzare questo trattamento.

Malattia di Menière
C’è una tetrade semeiologica per fare diagnosi di malattia di Menière: il primo sintomo è la sensazione di orecchio “pieno”, il secondo è l’acufene a tonalità grave, il terzo è l’ipoacusia fluttuante (fluttuante perché si riduce quando passa la crisi) ed il quarto è la crisi vertiginosa (oggettiva, con nausea e vomito) che dura ore. Il paziente si rende conto che sta arrivando la crisi e se ne va a letto al buio aspettando che passi. In una prima fase, essendoci iperattività di un labirinto, avremo un nistagmo che batte dal lato del labirinto che lavora di più dopodiché, essendoci un danno vestibolare, il nistagmo si inverte cioè batterà dal lato opposto. Quindi c’è un acufene unilaterale che si rinforza con la crisi, ipoacusia unilaterale, vertigine rotatoria intensa e segni neurovegetativi. Il malessere dura qualche giorno e sovente c’è una sensazione di orecchio “pieno”. Una volta, come terapia, si diceva a questi pz. di bere di meno, invece ora si è scoperto che in questi soggetti c’è un’ipersensibilità all’ormone antidiuretico. In parole povere l’ADH provocherebbe un riassorbimento eccessivo di liquido del labirinto e questo determinerebbe in parte la crisi. Facendo bere più acqua al pz. si induce un’inibizione della produzione di ADH e quindi paradossalmente dovresti ridurre il numero degli episodi di crisi.

DOLORI PELVICI

Dolori pelvici
Sono dolori collegati alla congestione della pelvi, in genere tra 25 e 50 aa; vengono circa 7-10 gg prima delle mestruazioni, sovente associati a delle lombalgie, gambe pesanti, leucorree e qualche volta una dispareunia da intromissione. Spesso sono aggravati dallo stress, con cefalea ed insonnia d’addormentamento ma senza risveglio precoce. All’esame clinico l’utero è spesso sensibile. Proposta terapeutica: 5-7 terapiedi neuroauricolo.
Grazie alla prossima.

COLON IRRITABILE

COLON IRRITABILE
Le turbe funzionali intestinali, o sindrome del colon irritabile, si definiscono come un disturbo della motilità del tubo digestivo nel suo complesso, causando un complesso di sintomi a carico delle vie digestive superiori ed inferiori. I sintomi predominanti comprendono: dolori addominali, stipsi o diarrea, di intensità variabile, od anche una distensione post-prandiale. I sintomi compaiono quasi sempre nello stato di veglia e sono in genere scatenati da situazioni di stress o dal pasto. Di solito non vengono riscontrate cause organiche ma fattori emotivi, alimentari, farmacologici o ormonali che possono favorire o aggravare una sensibilità motoria intestinale già elevata. I dolori addominali colici insorgono nel momento in cui la pressione intestinale endoluminale supera i 30 cm di H2O. Le persone che soffrono della sindrome del colon irritabile cominceranno a avvertire dolore a partire da una pressione endoluminale di 10 cm di H2O. Gli stress psicosociali più frequenti in questi casi sono i conflitti coniugali, l’ansia causata dai figli, la perdita di un familiare e le preoccupazioni ossessive dovute a problemi quotidiani insignificanti. I dolori di questo tipo sono dovuti alla contrazione anormalmente elevata dei muscoli lisci intestinali o ad una sensibilità eccessiva alla distensione dell’intestino. I sintomi sono quelli di un’iperparasimpaticotonia intestinale.